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HARVEY

 

(di Mary Chase)

 

Adattamento e Regia di Fulvio Romeo

Stagione Teatrale: 2010/2011
Data Debutto: 13 maggio 2011

PERSONAGGI e INTERPRETI

(in ordine di apparizione)

Myrtle Mae Simmons
Maria Sofia Romeo
Maggie Johnson
Felicia Saitta
Vera Simmons
Donatella Fabiani 
Ethel Chauvenet
Giovanna Oliveri
Elwood Dowd
Fulvio Romeo
Ruth Kelly
Elisabetta Di Vincenzo 
Lyman Sanderson
Andrea Morucci
Marvin Wilson
Carlo Palozzi
Nora Gaffney
Roberta Sorano
John Lofgren
Matteo Sposato
William Chumney
Massimo Perrotta
Betty Chumney
Rita Cotugno
 
LUCI E SUONO
Andrea Nassi
SCENE E COSTUMI
Anna Dei
LOCANDINA
Carlo Mercuri

TRAMA DELLA COMMEDIA

Divertimento ed emozione: due elementi che raramente riescono a coesistere nella stessa commedia e che, invece, in Harvey si compenetrano alla perfezione.
Non a caso, il sorriso gentile e ammiccante di James Stewart nell’omonimo film, tratto dall’opera premio Pulitzer di Mary Chase e che tanti ricordano, incanta, così come fa sorridere.
D’altronde, l’idea che muove il testo è semplice e al contempo geniale.
Elwood Dowd è un tranquillo e benestante uomo di mezz’età che vive nella sua casa di una piccola cittadina americana con l’amata sorella Vera, l’irrequieta nipote Myrtle Mae, la cameriera Maggie (una lavoratrice comunista, in pieno maccartismo, “sic!”) e un amico … “un enorme coniglio bianco alto un metro e ottantacinque, uno e ottantasette per la precisione”, di nome, appunto, Harvey.
Ovviamente, nessuno vede Harvey, tranne Elwood.
Le situazioni che ne scaturiscono sono naturalmente comiche: la miope zia Ethel che non mette gli occhiali perché invecchiano e finge, anzi è convinta di vederlo, l’elegante avvocato di famiglia Nora Gaffney che viene investita e perde la memoria o, ancora, il personale della clinica psichiatrica adiacente casa Dowd - i medici – il razionale Chumney e l’arrivista Sanderson – e gli infermieri – la dolce Kelly e lo psicopatico Wilson – personale che, chiamato per ricoverare Elwood, interna, per errore, Vera.
Ma allo spettatore, mentre questi ride e sorride, anche dell’eterna lotta tra razionalità e irrazionalità, la commedia pone, prima discretamente, poi, sempre più palesemente, una domanda: Harvey effettivamente non esiste o sono, invece,  gli altri che non possono o non vogliono vederlo?
E chi è, in definitiva, Harvey, il vero, unico, protagonista della commedia, con cui tutti i personaggi, prima a poi, sono costretti a misurarsi? Un parto della fantasia di Elwood, una fantasia  che la sognatrice Betty, moglie del primario Chumney e l’onesto tassista John amano così tanto o, invece, “uno” che “ti fa sorridere”, “uno” che “ti fa sentire per quello che sei”, “uno” che “può fermare il tuo orologio e permetterti di andartene quando vuoi, dove vuoi e con chiunque vuoi, visto che quando sarai tornato, non sarà passato neanche un minuto”?

La risposta è nello straordinario epilogo della vicenda: ma questa sarà poi  davvero uguale per tutti?

 

FULVIO ROMEO

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